Per DIASTASI ADDOMINALE si intende la separazione eccessiva, in senso longitudinale, del muscolo retto dell'addome, causando un danno al tessuto connettivo.
La DIASTASI ADDOMINALE nelle donne in gravidanza è causata dall'eccessivo stiramento della parete addominale.
I fattori di rischio possono essere:
- età superiore ai 38 anni
- un feto con peso elevato
- una gravidanza gemellare
- una predisposizione ereditaria
- altre gravidanze precedenti
Studi scientifici indicano una prevalenza di circa il 30% delle donne dopo il parto.
Si tratta di una condizione che identifica un problema estetico e quindi un disagio mentale, ma soprattutto un problema funzionale.
All''indebolimento della parete addominale si possono associare la formazione di ernie epigastriche e ombelicali, una disfunzione del pavimento pelvico (incontinenza, prolasso, ...) e dolore lombo-pelvico.
La diagnosi di DIASTASI ADDOMINALE si effettua mediante un esame obiettivo e un esame ecografico.
Quando la distanza tra le 2 parti che costituiscono il retto addominale è di 2.5 cm si parla di DIASTASI ADDOMINALE.
Solitamente si ha una risoluzione spontanea entro le 8 settimane dopo il parto, se però questa condizione perdura si è probabilmente in presenza di una DIASTASI ADDOMINALE POST PARTO.
Il trattamento fisioterapico è l'unico metodo per poter migliorare la DIASTASI ADDOMINALE e solo nei casi più severi si ricorre alla chirurgia, cioè una ricostruzione della parete addominale (ADDOMINOPLASTICA) con l'obiettivo di diminuire la distanza tra le 2 fasce muscolari del retto addominale.
Un percorso riabilitativo svolge un ruolo essenziale nella riduzione della DIASTASI ADDOMINALE, attraverso esercizi specifici, terapia manuale e terapia fisica.
Anche durante la gravidanza è consigliato eseguire una moderata attività fisica, attivare e rinforzare la parete addominale diminuendo il rischio di DIASTASI ADDOMINALE.
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